Una débâcle assoluta, non c'è che dire. Dopo una primavera a bocca asciutta, anche quest'estate dovremo restare senza musica, almeno dal vivo. Capita pure fra le Dolomiti.
Dopo quest'infausta primavera, anche in estate tacerà il divo Apollo. Si allunga infatti inesorabilmente la lista dei festival che non si terranno causa emergenza Covid-19. Alla fine, praticamente tutti, o quasi. Bayreuth primo a darne l'annuncio, seguito da Glyndebourne, Edimburgo, da Rossini in Wildbad, dal Bachfest di Lipsia, dal Festival Händel di Halle.
In Austria sono annullati il Tyroler Festspiele di Erl, la Schubertiade Schwarzenberg, le Wiener Festwochen, il Bregenzer Festspiele, le Innsbrucker Festwochen. Elenco tragico, un'estate senza musica, senza opera, senza teatro dal vivo. Quello che si può, rinviato al 2021 od al 2022. Salisburgo ha cancellato il Festival di Pentecoste, mentre per quello estivo – con molte recite già esaurite - ci sono ragionevoli dubbi sul suo svolgimento. Il governo austriaco dovrebbe dare indicazioni a fine mese, ma c'è poco da sperare. E se l'opulento festival di Grafennegg fa conto di poter conservare almeno gli eventi di tarda estate, i primi - quelli di giugno e dei primi di luglio - sono già saltati.
Immagini che quest'anno non vedremo...
Lacrime amare per tutti. Analoga la situazione nel nostro Alto Adige/Südtirol, regione che ogni estate predispone per i suoi abitanti, ma sopra tutto per i suoi ospiti – il turismo, si sa, è una voce fondamentale dell'economia locale – una ricca messe di appuntamenti musicali. Sulle rive del Rienza, dell'Isarco, dell'Adige non si farà praticamente nulla, o quasi. Immagini come quelle che corredano questo articolo, per quest'estate ce le possiamo scordare.
Rinviato forzatamente al 2021 l'International Choir Festival che ogni estate portava in Alta Val Pusteria un centinaio di gruppi corali da tutto il mondo, spalmando una sessantina di concerti da Brunico a Sillian, ora giunge pure un succinto comunicato stampa del Kultur Zentrum Grand Hotel di Dobbiaco. Ufficializza come, in seguito all'ordinanza emessa dal Presidente della Provincia di Bolzano, siano state cancellate tutte le manifestazioni nell'ambito dell’Estate musicale a Dobbiaco, una cornice solitamente prodiga di offerte.
Dunque per quest'anno niente Settimane Musicali Gustav Mahler a luglio, niente Alto Adige Festival ad agosto, annullata la presentazione della Grandhôtel Orchestra Toblach. Che è una nuovissima compagine giovanile - figlia del Centro Culturale Euregio Gustav Mahler - che sarebbe stata tenuta a battesimo a metà settembre, nell'ambito di un mini festival di tre giorni - intitolato Mahler revisited - dedicato, come recitava la locandina, al suono originale di Mahler, con esecuzioni su strumenti originali di inizio '900 per far rivivere la musica e lo spirito fin du siècle.
Come ne “Il deserto dei tartari”, qualcosa forse verrà, forse no
Ancora nel limbo la situazione del Bolzano Festival, che si dovrebbe tenere dal 29 luglio al 28 agosto. Il suo sito tace del tutto, non riportando più nemmeno uno degli eventi di un cartellone che si riprometteva anche quest'anno assai generoso di offerte artistiche. Nessuna notizia ancora trapela dalla Val Venosta e dal Südtirol Festival/Settimane musicali di Merano, già programmate dal 19 agosto al 20 settembre.
Corposa manifestazione che prevedeva quali ospiti d'eccezione Valery Gergiev con la World Orchestra For Peace e la Mariinski Orchestra di San Pietroburgo, Ivan Fischer con la Budapest Festival Orchestra, Esa-Pekka Salonen con la Philarmonia Orchestra di Londra e Yuja Wang. E vari ensamble di chiara fama come L'Arpeggiata, Il giardino Armonico, London 8, Tallis Scholars. Aspettiamo, chissà, chi vivrà vedrà. Forse si salveranno i grandi eventi all'aperto, dove agli spettatori sarà possibile stare negli spazi di legge. Più o meno. Ma gli artisti, loro, come faranno a suonare a distanza di sicurezza?